Nuova Riveduta:

Esodo 20:10

ma il settimo è giorno di riposo, consacrato al SIGNORE Dio tuo; non fare in esso nessun lavoro ordinario, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né lo straniero che abita nella tua città;

C.E.I.:

Esodo 20:10

ma il settimo giorno è il sabato in onore del Signore, tuo Dio: tu non farai alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo schiavo, né la tua schiava, né il tuo bestiame, né il forestiero che dimora presso di te.

Nuova Diodati:

Esodo 20:10

ma il settimo giorno è sabato, sacro all'Eterno, il tuo DIO; non farai in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero che è dentro alle tue porte;

Riveduta 2020:

Esodo 20:10

ma il settimo è giorno di riposo, sacro all'Eterno, che è il tuo Dio; non fare in esso alcun lavoro, né tu, né tuo figlio, né tua figlia, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né lo straniero che è dentro alle tue porte;

La Parola è Vita:

Esodo 20:10

Non ci sono versetti che hanno questo riferimento.

La Parola è Vita
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Riveduta:

Esodo 20:10

ma il settimo è giorno di riposo, sacro all'Eterno, ch'è l'Iddio tuo; non fare in esso lavoro alcuno, né tu, né il tuo figliuolo, né la tua figliuola, né il tuo servo, né la tua serva, né il tuo bestiame, né il forestiero ch'è dentro alle tue porte;

Ricciotti:

Esodo 20:10

Ma il settimo giorno è il sabato del Signore Dio tuo; in esso non farai alcun lavoro, il tuo figlio, la tua figlia, il tuo servo, la tua ancella, il tuo giumento, ed il forestiero che si trova fra le tue porte.

Tintori:

Esodo 20:10

ma nel settimo giorno, sabato del Signore Dio tuo, non farai alcun lavoro, nè tu, nè il tuo figlio, nè la tua figlia, nè il tuo servo, nè la tua serva, nè il tuo giumento, nè il forestiero che è dentro le tue porte;

Martini:

Esodo 20:10

Il settimo giorno è il sabato del Signore Dio tuo: in questo non farai lavoro di sorta tu, e il tuo figliuolo, e la tua figliuola, il tuo servo, e la tua serva, il tuo giumento, e il forestiero, che sta dentro le tue porte.

Diodati:

Esodo 20:10

Ma il settimo giorno è il riposo al Signore Iddio tuo; non fare in esso lavoro alcuno, nè tu, nè il tuo figliuolo, nè la tua figliuola, nè il tuo servo, nè la tua serva, nè il tuo bestiame, nè il tuo forestiere ch'è dentro alle tue porte.

Commentario abbreviato:

Esodo 20:10

3 Versetti 3-11

I primi quattro dei dieci comandamenti, comunemente chiamati la PRIMA tavola, ci dicono del nostro dovere verso Dio. È esatto metterli prima, poiché l'uomo ha avuto un Creatore da amare, prima ancora di avere il prossimo da amare. Non c'è da aspettarci che chiunque è sincero con suo fratello, sarà falso verso il suo Dio. Il primo comandamento riguarda l'oggetto del culto, JEHOVA e Lui solo. Qui è proibito il culto alle creature. Qualunque cosa diminuisca l'amore perfetto, la gratitudine, la riverenza o il culto verso Dio, va contro questo comandamento. Qualsiasi cosa fate, fatela tutto a gloria di Dio. Il secondo comandamento riferisce del culto che dobbiamo rendere al Signore nostro Dio. Ci è impedito di fare qualsiasi immagine o rappresentazione della Deità, in qualsiasi forma o a qualsiasi scopo, o tributare culto a qualsiasi creatura, immagine o rappresentazione. Ma l'importanza spirituale di questo comando si estende molto più in là. Qualsiasi tipo di superstizione è qui proibita, cosiccome l'utilizzo di vane invenzioni umane nel culto a Dio. Il terzo comandamento riguarda il modo di tributare culto, che è con tutta la riverenza e la serietà possibile. Sono proibiti tutti i giuramenti falsi. Tutto quelli che con leggerezza si appellano a Dio, o i profani che maledicono sono una orrenda offesa a questo comando. Non importa se si tratta di parlare di Dio o delle cose sacre, o cose simili a queste: esse vanno contro questo comandamento e non c'è affatto alcun vantaggio, onore o piacere in loro. Il Signore riterrà colpevole colui che usa il suo nome in vano. La forma del quarto comandamento, "Ricordati", dimostra che il comandamento non fu dato solo adesso, ma esso era conosciuto già da prima. Un giorno dei sette deve essere santificato. Sei giorni sono assegnati per gli affari terreni, ma non bisogna mai trascurare il servizio di Dio e l'attenzione alle nostre anime. In quei giorni dobbiamo fare a tutti i nostri lavori e nessuno di essi è permesso nel giorno sabato. Cristo permette di fare opere irrimandabili di carità e di pietà, poiché il sabato è stato fatto per uomo e non l'uomo per il sabato, Marco 2:27, ma sono proibiti tutti i lavori di lusso, di vanità o per gratificare se stesso in qualsiasi modo. Il fare commercio, pagare i salari, saldare i conti, operare negli affari, studiare, fare visite trascurabili, viaggiare o conversare alla leggera non si addice in questo giorno santo al Signore. La pigrizia e l'indolenza possono essere un riposo carnale, ma non un riposo santo. Il sabato del Signore dovrebbe essere un giorno di riposo dal lavoro terreno e un dedicarsi al servizio di Dio. I vantaggi del rispetto di questo giorno santo non solo giovano alla salute e alla felicità umana per mezzo del tempo che si dedica all'anima: ecco l'eccellenza di questo comandamento. Il giorno è benedetto; gli uomini sono benedetti da esso e in esso. Il beneficio e la guida per santificarsi non è solo limitati al settimo giorno, ma è propria del giorno di sabato.

Riferimenti incrociati:

Esodo 20:10

Eso 31:13; 34:21
Eso 16:27,28; Nu 15:32-36; Lu 23:56
De 5:14,15
Eso 23:9-12; De 16:11,12; 24:14-22; Ne 10:31; 13:15-21

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